CAFFE’ PEDROCCHI

Meeting & Wedding

 Il Pedrocchi, al tempo del suo fondatore, l’imprenditore Antonio Pedrocchi, era uno dei centri più importanti della Cultura mitteleuropea. Nelle sue Sale si preparavano rivoluzioni, nascevano movimenti letterari, si dava vita alla democrazia.

Chiunque fosse qualcuno non poteva non frequentare le Sale di quel portento architettonico, progettato dall’ingegnere e architetto Giuseppe Jappelli, che era il “Caffè senza porte”, famoso in ogni dove, perché era aperto notte e dì, ventiquattro ore su ventiquattro. Un palazzo reale senza re, anzi dove ognuno si poteva sentire re, servito di tutto punto, con posate d’argento, tovaglie di lino, tazze di fine ceramica.

Si veniva da Parigi, si arrivava da Berlino, non solo per parlare di estetica, ma anche per combinare matrimoni d’affari, per accontentare un gusto che diventava sempre più raffinato, per mostrare al bel mondo i vestiti all’ultima moda, per inebriarsi con la visione di cento bellezze sedute sui divani del Caffè più grande del mondo.

Le tre Sale del pianterreno, che richiamano il nostro tricolore (la Bianca, la Rossa e la Verde), furono subito adottate dai cittadini di Padova e dai turisti del mondo come un luogo simbolo, dove la vita disegnava i destini di ognuno.

Dagli eroismi del Risorgimento alle avanguardie culturali. Un luogo che crea identità, che rinnova la città. Oggi come ieri, straordinarie emozioni si diffondono tra le colonne in stile dorico, gli specchi, le carte geografiche, i preziosi arredi.

Trenta gradini per salire al Piano Nobile, una galleria di Sale unica al mondo. Dalla Sala Romana a quella Greca, per poi viaggiare nella Sala Etrusca o in quella Rinascimentale. Seguono la Sala Ercolana e quella Egizia e la più sfavillante di tutte: la Sala Rossini.

Il Piano Nobile è una cornice straordinaria per garantire il successo di un congresso, di un pranzo d’affari, di un meeting e di un matrimonio.

Cucina molto creativa e molto dinamica a partire dalle singolari, ma divertenti “Tagliatelle al caffè e salsa di gamberoni”, il “Flan di topinambur” e “Bacalao marinato”, la saporita costata di “Manzetta prussiana”, per finire con lo “Zabaione Stendhal”. Carta dei vini lunga e curiosa.

Nel1815, nel suo Journal, Stendal scriveva come gli piacesse stare a cena con gli amici presso “l’excellent restaurateur Pedrocchi, le meilleur d’Italie, et presque égal à ceux de Paris. Le parole di Sthendal sono fra le tante Spese da artisti e romanzieri, tese a immortalare “il più bel Caffè d’Europa”.

Passano i secoli ma il fascino del Pedrocchi resta immutato.

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